Guidonia3: una storia da raccontare

Nel 1944 “Valle Stregara” era il nome con cui pochi pastori chiamavano un terreno sassoso, privo di risorse, inutile. In quell'anno, a circa tre chilometri di distanza, un uomo coraggioso piantava un seme: quell'uomo era parte di ciò che B.P. definiva il “lievito” attraverso cui far crescere in tutto il mondo la sua idea, il suo movimento.

Quel seme piantato tanto tempo fa è divenuto albero forte, resistente, alto... ma soprattutto ha esteso i suoi rami fino a quella valle divenuta nel frattempo Colle Fiorito.

Qui lo scautismo si accinge ora a compiere i venti anni, ha percorso molte piste e affrontato mille avventure, si prepara a vivere l'esperienza della Route Nazionale dei Rovers e delle Scolte: cammina sulle strade di coraggio che quell'uomo allora, insieme a tanti uomini dopo di lui, hanno tracciato. Perchè questa è una storia di coraggio: il coraggio di uomini e donne che hanno saputo gettare il cuore oltre l'ostacolo.

La Comunità capi del Guidonia 3 ha voluto affidare il racconto di questa storia a due di quegli uomini e donne, un Capo ed un ragazzo, che, dopo aver annaffiato quel primo seme, hanno saputo piantare a loro volta.

coca95“La storia del Gruppo Scout AGESCI Guidonia 3 è legata indissolubilmente allo spirito di servizio di due persone incredibili, che rimarranno nel cuore e nella mente di tanti ragazzi e famiglie di Colle Fiorito: Sandro Cerescioli (Lupo Bianco) e Don Giovanni Fenili.

L’apertura dell’anno Scout 1994-95 segna una tappa importante per lo sviluppo del movimento associativo sul nostro territorio.

Prende corpo concretamente l’ipotesi dell’apertura di un “nuovo gruppo” a Colle Fiorito, quartiere alle porte di Guidonia, che in quegli anni stava vivendo una forte espansione urbanistica e demografica. Il Parroco, Don Giovanni Fenili, cosciente che in pochi anni il quartiere avrebbe modificato la rete sociale che lo caratterizzava, si attiva per individuare una realtà associativa capace di affiancarlo nell’azione educativa. Sandro Cerescioli, Laura Riccioni e Luca Bracchitta fuoriescono dalla Comunità Capi del Guidonia 1, decidendo di dar seguito alla richiesta del Parroco.

“Se venite qui per costruire qualcosa di importante… avrete le porte aperte”: stringendo la mano a Don Giovanni si ebbe subito l’impressione che stava nascendo un rapporto intenso, di stima reciproca e volontà di offrire a molti ragazzi un’occasione importante.

Inizia così un percorso impegnativo e stimolante, che coinvolge e si arricchisce di nuove sfide: il contesto è tipico di un’esperienza sperimentale, di frontiera, un luogo in cui si assapora il significato del “parlare di scautismo” a persone che non ne avevano la minima conoscenza.

Le motivazioni e questo spirito da “pioniere”, coinvolgono altri tre giovani capi: Valeria Marinelli e Mauro Giosi con percorso associativo nel Guidonia 1 ed Emiliano Cardoni “rover partente” che chiederà l'ingresso nella neo Comunità Capi in formazione.

L’entusiasmo per questa nuova avventura è giustificato dalla totale disponibilità umana e logistica di Don Giovanni che, tramite un impegno incessante, indirizza e coinvolge molte famiglie ad avvicinarsi all’esperienza associativa.

Questo supporto incondizionato culmina con la possibilità di contare sull’aiuto di un sacerdote francescano, assegnato al gruppo scout come assistente spirituale. Padre Angelo Borghino, “Baloo”, entra nella grande famiglia dello scautismo a Colle Fiorito. Vista la sua precedente esperienza associativa in Lombardia, il suo servizio sarà fondamentale per il percorso comunitario e la crescita spirituale di ogni persona che ha avuto il piacere di incontrarlo.

Le dinamiche che portano alla nascita di un gruppo Scout non concedono spazio a pianificazioni sempre prevedibili. In questa fase iniziale unico reale ostacolo lungo la strada per l’ufficializzazione della nascita del nuovo gruppo, fu la burocrazia associativa incontrata nella “zona” di appartenenza. Non fu semplice ottenere il permesso di iniziare le attività con i ragazzi malgrado una Comunità Capi dotata di tutti i requisiti formativi necessari per certificare l' apertura ufficiale del nuovo gruppo. Ma non ci si perse d’animo. Furono contattati in modo informale una trentina di ragazzi orientativamente in età R/S, alcuni con trascorsi scout, la maggioranza provenienti dal mondo extra-associativo con i quali si iniziò un percorso molto particolare fatto di proposte riadattate tese a far vivere l’essenza dello scoutismo nelle sue forme più coinvolgenti.

Nel frattempo si dovevano sciogliere nodi fondamentali. Il nome di un nuovo Gruppo è vincolato all’esistenza di un CAP, dunque tramonta l’ipotesi di chiamarlo Colle Fiorito 1, ma nascerà il GUIDONIA 3. Come data ufficiale sarà indicata il 10 Marzo del 1995, il giorno che ricorda la nascita del Capo Augusto Bordin, fondatore dello Scautismo a Guidonia, al quale si intitolerà il gruppo appena nato.

I colori scelti per il Foulard, e qui tralasciamo di narrare aneddoti e fantasie, sono il fondo giallo intenso con fettucce bianca e azzurra, colori che richiamano la simbologia mariana.

L’anno 1995-96 è l'anno ufficiale dell'apertura del gruppo Guidonia 3. Oltre al Clan viene aperto il Branco misto “Roccia della Pace”, che sarà il preludio all’apertura, l’anno successivo, del Reparto “Arkadia”. Il nuovo Gruppo vive un tempo fertile, ricco di adesioni e partecipazione: c’è entusiasmo, dinamicità e voglia di non fermarsi mai. Entrano nella Comunità Capi altri educatori provenienti sia da altri gruppi che dall’esterno, alcuni addirittura dall’iter formativo completato nel G3. Il loro impegno e i frutti del servizio prestato rimangono tangibili ancora oggi dopo quasi vent’anni di vita del gruppo.

Oltre alle numerose attività svolte puntualmente rispettando le indicazioni programmatiche dell’AGESCI, si raggiungono obiettivi educativi importanti (partecipazioni ad eventi nazionali ed internazionali) senza mai trascurare la presenza costante sul territorio come testimonianza sociale di cittadinanza attiva. Il superamento delle enormi difficoltà logistiche incontrate i primi anni hanno forgiato un modo di pensare e di agire abbastanza originale appropriato alle necessità di mettere radici all'interno di una comunità socialmente complessa. Allo stesso tempo si rafforza la convinzione di essere parte di un Associazione. Da qui l’impegno costante dei Capi del Guidonia 3 nella formazione capi, nelle strutture associative, fino a ricoprire incarichi regionali e nazionali.

Una tappa fondamentale della vita del Guidonia 3 è sicuramente la realizzazione della Base Scout “Lupo Bianco” (totem di Sandro Cerescioli, uno dei fondatori) sorta sul terreno adiacente alla nuova chiesa parrocchiale “Tempio degli Angeli”. Questo progetto è figlio di una fondamentale integrazione tra la Comunità Capi ed un gruppo di genitori impagabili. La disponibilità, la competenza e la voglia di spendersi per il bene dei propri ragazzi e dell’intera comunità, ha reso questi genitori una forza indispensabile per la crescita del Gruppo.

L’opera di Sandro e Don Giovanni, tornati alla casa del Padre, rimarrà memorabile insieme al loro perseverante impegno nella costruzione della nuova base scout divenuta nel tempo luogo concreto dove far vivere a molti ragazzi del quartiere esperienze educative entusiasmanti.

Il contatto tra famiglie, ragazzi ed educatori in servizio, ha generato in questi ultimi anni un fenomeno straordinario: l’ingresso in Comunità Capi di alcuni genitori, desiderosi di iniziare l’iter formativo associativo. Il loro impegno ancora oggi è linfa vitale per la crescita del G3.

Non rimane che ricordare simbolicamente tutti i Capi educatori che hanno offerto il loro servizio all'interno del gruppo, quelli che sono oggi nella Comunità Capi del Guidonia 3 e tutti i ragazzi che vivono in questo momento l'avventura scout indossando con orgoglio il foulard del gruppo.

Con dolcezza ricordiamo i fratelli e sorelle della nostra comunità “scout-famiglie-parrocchia” che ci hanno preceduto presso il Padre celeste ringraziandolo sempre per avuto la gioia di condividere con loro un tratto di strada insieme.”

LUNGO LE VIE DEL VENTO

  • Visita al Santo Padre Giovanni Paolo 2° con tutta la comunità parrocchiale e dopo molti anni rinnovata nel 2006 a Papa Benedetto 16°.
  • Presepi Viventi, itineranti, Veglie Natalizie, Animazioni Liturgiche, Via Crucis, partecipazione al Giubileo del 2000, alle Giornate Mondiali della Gioventù di Roma 2000 e Colonia 2005 e presenza fattiva in ogni celebrazione religiosa.
  • Posa della prima pietra della Chiesa degli Angeli. Inaugurazione della Stessa circa un decennio dopo.
  • Vacanze di branco, Campi Estivi, Route di Servizio e di strada. l° Campo di Gruppo nel 2000, Campi internazionali in Austria, Campi nazionali E/G, Eurojam in Inghilterra nel 2004, Campetti di Competenza, di specializzazione, R.O.S.S., eventi di Zona e Regionali e tutte le uscite e le attività rimaste nelle menti dei ragazzi e dei capi.
  • Incarichi dei capi a livello di quadri. Servizio in Zona e in Regione.
  • Ricorrenze: 3 Tornei Bordin con i Gruppi di Guidonia- Montecelio. Intestazione di una strada cittadina al Capo Bordin. Anniversari dello scaalutismo a Guidonia e del nostro Decennale nel 2005.
  • Attività Sociali. II Carnevale con gruppi mascherati e lavoro ai carri per Ass. Cieli Azzurri, partecipazione a manifestazioni pro tutela ambientale e salute del cittadino, collaborazioni con enti di servizio pubblico nell' ambito del soccorso, delle mense per poveri, dei disabili e della propaganda etica del mercato equo e solidale.
  • Costruzione ed inaugurazione della nuova Base Scout "Lupo Bianco". Un sogno si sta avverando. Senza il lavoro di un "piccolo gruppo" di genitori non sarebbe esistita.
  • Partecipazione al Campo Regionale delle Squadriglie 2011
  • Partecipazione alla Route nazionale 2014 - Pisa, San Rossore

Sicuramente non saranno stati citati tutti momenti salienti di questi anni, ma volevamo solo dare farvi sapere quanto "un'idea" possa aver coinvolto e in parte cambiato qualcosa dentro tutti coloro che fanno che hanno fatto parte, di questo meraviglioso gioco anche solo per un istante o di riflesso.
Un pensiero ad ogni ragazzo, ad ogni capo, ad ogni famiglia e a tutti coloro che si sono lasciati affascinare dalle vicende del nostro Gruppo.

Per finire... Volontariamente non sono stati fatti Nomi e Cognomi, tranne Capo Bordin, forse per scarsa memoria, magari per rispetto, sicuramente per non far torti, ma soprattutto perché ogni nuovo scout possa credere che davvero tocca a lui continuare a scrivere la storia... una storia fatta da Cuori prima che da Nomi.

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